Nella conferenza stampa dello scorso 15 maggio, il Consorzio “Samnium” (sito) ha illustrato le proposte di modifica ai disciplinari di produzione dei vini DOC e IGT del Sannio che potrebbero condurre ben presto all’ottenimento dell’ambita Denominazione di Origine Controllata e Garantita ‘Aglianico del Taburno’ e all’istituzione della nuova Denominazione di Origine Controllata ‘Falanghina del Sannio’.
L’Aglianico del Taburno diventerebbe, quindi, la prima DOCG del Sannio con la prospettiva di ritagliarsi una buona fetta di mercato, avendo dalla sua un ottimo rapporto qualità/prezzo rispetto all’altra DOCG campana che si ottiene dall’aglianico, il Taurasi.
La nuova denominazione ‘Falanghina del Sannio’ prevederebbe, invece, quattro sottozone rappresentate dalle attuali DOC che non confluirebbero nella nuova denominazione ‘Sannio’, ovvero: Guardiolo, Solopaca, Sant’Agata dei Goti e Taburno. Con indiscussi vantaggi per il consumatore che si troverebbe a poter operare una scelta più definita, tra le sole tipologie di falanghina del Sannio e dei Campi Flegrei.
Come ha giustamente sottolineato Luciano Pignataro nell’articolo apparso sul suo wine-blog (vai), si intravvede all’orizzonte una vera e propria svolta nel panorama della produzione vinicola del Sannio beneventano. In quest’altro articolo, le altre modifiche ai disciplinari (vai).
Viva Il Sannio!
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