Mi era completamente sfuggita la super classifica dei 101 vini italiani più votati, pubblicata da Luciano Ferraro sul suo blog.
Non che mi piacciano particolarmente le classifiche, eh! 😉 Nel caso specifico, tuttavia, la cosa è interessante perché la redazione di Gentleman ha incrociato i voti espressi dalle 8 più importanti guide nazionali con i rating/giudizi, ove necessario tradotti in voti centesimali, delle maggiori firme della critica enologica internazionale (Wine Spectator, Wine Advocate, James Suckling e Vinous).
Al primo posto, tra i rossi, i Sodi di San Niccolò 2013 dell’azienda Castellare di Castellina, di proprietà del giornalista Paolo Panerai (che è anche direttore e editore di Gentleman, precisa il Corriere). Tra i bianchi primeggia, invece, l’Alto Adige Terlano Sauvignon Quarz 2015 di Cantina Terlano. Se Toscana, Piemonte e Veneto sono le regioni più “titolate”, sorprende (o forse no) l’assenza della Campania: nemmeno uno, dico uno, tra i vini delle maggiori denominazioni (sono ben 4 le docg: Fiano di Avellino, Greco di Tufo, Taurasi e Aglianico del Taburno).
Sempre a proposito di Campania e, in particolare, dei vini bianchi di questa regione, che hanno visto crescere esponenzialmente la loro reputazione, con risultati nemmeno lontanamente immaginabili (forse) soltanto qualche anno fa, ho letto quanto ha recentemente osservato Luciano Pignataro in proposito: “la Campania sta giocando la partita dei bianchi con una sola gamba. Un uso consapevole del legno e più cosciente del tempo farebbe di questa regione una delle più importanti al mondo per quanto riguarda la produzione di vini bianchi“.
Ecco qui una possibile sfida per il vino campano, non vi pare!?
[credits corriere.it]