Dovevo parlarvi di Soave ma ieri il server di Aruba che ospita questo blog era down e, quindi, complice una bevuta casuale (ma nemmeno tanto) in serata, rimando il discorso alla prossima settimana.
Fatto.
Il birrificio Almond ’22 – una delle realtà più interessanti nel panorama della produzione “artigianale” di birra – è stato recentemente multato per l’irregolarità delle etichette dei suoi prodotti. O almeno, questa è la notizia che è apparsa in rete qualche giorno fa, confermata dallo stesso Jurij Ferri che del birrificio abruzzese è l’anima.
La motivazione addotta dalle Autorità è che la dicitura “artigianale” utilizzata come qualificazione del prodotto “birra” trarrebbe in inganno il consumatore, facendo supporre una maggiore qualità del prodotto stesso rispetto a una normale “birra”.
Vi lascio immaginare le polemiche che ne sono seguite. Tra le numerose cose dette in proposito, vi segnalo questo post su Cronache di Birra che condivido in larga parte. Tralascio volutamente, per adesso, tutta una serie di pensieri che ho fatto guardando al mondo del vino e passo alla seconda parte di questa miserevole accozzaglia di parole.
Reazioni personali.
Ho pensato mi ci vuole una birra e la scelta è ricaduta su questa Saison del birrificio belga Dupont. Bottiglia da 0.75l per questa birra-e-basta (benché prodotta da un birrificio artigianale), ad alta fermentazione e a rifermentazione in bottiglia.
Una birra estiva, non eccessivamente alcolica (6.5%) e, soprattutto, perfettamente rispondente all’identikit della mia birra ideale. Ovvero, leggera e dissetante, agrumata e un po’ speziata, con un gusto deciso amarognolo sul finale.
Ho imparato a riconoscerla la birra-che-mi-piace: è quella che mi fa riempire e svuotare il bicchiere con una certa frequenza. Come è successo con questa birra belga, appunto.
[…] queste parti. Qualche tempo fa era stata la volta di quella prodotta dal birrificio belga Dupont (leggi qui), ieri sera è toccato alla Sibilla del birrificio […]