dalla francia

A tutto Chablis con Laurent Tribut

Due belle bottiglie di Chablis Premier Cru firmate da Laurent Tribut, cognato di Vincent Dauvissat.

Faccio outing. Al cenone della vigilia, quest’anno, mi sono concesso una piccola divagazione rispetto alla tradizione di accompagnare anguilla&baccalà a bottiglie più o meno datate di Greco di Tufo, stappando anche 2 Chablis Premier Cru. Stesso manico (Laurent Tribut, dell’omonimo Domaine), stessa annata (la 2019), due differenti climat (tra i 40 ricompresi nell’appellation) posti sulla rive gauche del fiume Serein, che taglia in due l’intero comprensorio chablisienne.

Col senno di poi, avrei stappato prima il Côte de Léchet e poi il Beauroy, ma è andata così (cit). Se il Côte de Léchet era, infatti, più verticale e minerale, meno polposo ma anche più leggibile nell’immediato, il Beauroy – a conti fatti il preferito di serata – era di contro più ricco e sinuoso, con un’anima fruttata più calda, di maggiore struttura, comunque ben equilibrato.

Eviterò di sciorinarvi una sfilza di improbabili descrittori; vi invito, piuttosto, a curiosare nell’ottimo sito internet e, in particolare, nella sezione di approfondimento ai climats di Chablis. A proposito del Beauroy, che ha una superficie complessiva di 64 ettari**, ho letto che è un climat particolarmente sensibile alle gelate tardive. Proprio per ovviare a questa criticità, nel 1978, ai piedi della Côte de Savant, fu creato un lago artificiale per combattere il gelo primaverile mediante irrigazione “sopraelevata”, una tecnica funzionale a formare gusci di ghiaccio protettivi intorno alle gemme. Un altro modo di difendere la vite dalla morsa del gelo.

Con riferimento alla Côte de Léchet, che si trova felicemente isolata sulla riva sinistra e si estende per 51 ettari, mi sembra invece importante rimarcare il dato relativo alle pendenze, talvolta davvero proibitive (38%), e il fatto che in questo climat, dove le marne kimmeridgiane sono ricoperte di argilla e “terre à lapin” (un tipo di sabbia calcarea erosa dal freddo e dal gelo), le uve maturano piuttosto velocemente.

* Chablis, a nord della Borgogna, è “interamente consacrata all’uva chardonnay” per oltre 5300 ettari. L’appellation Chablis Premier Cru rappresenta circa il 15% della superficie complessiva: dei 40 vigneti classificati “premier cru“, 24 sono sulla riva sinistra del fiume Serein; gli altri 16 – oltre che i 7 “grand cru” – si trovano sulla sponda opposta.

** compresi i suoi climat “secondari” Côte de Savant e Troesmes.

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