La mia visita a Viticoltori De Conciliis per Slow Wine 2024, a luglio dell’anno scorso, è stata l’occasione per testare alcuni vini da aglianicone. La riscoperta e la valorizzazione di questo “misterioso” vitigno del salernitano sono anche un po’ merito di Paola De Conciliis, che ci ha creduto e continua caparbiamente a crederci.
L’azienda di famiglia – che Paola ha fondato nel 1996 insieme con i fratelli Bruno e Luigi De Conciliis – è stata infatti capofila di un progetto, finanziato dalla Regione Campania, volto alla verifica delle attitudini colturali ed enologiche di quest’uva, oggi allevata e vinificata da alcuni altri produttori riuniti nell’Associazione Terre dell’Aglianicone. Per la cronaca, è stato proprio grazie al lavoro dell’Associazione Terre dell’Aglianicone che ho potuto assaggiare 8 diversi Aglianicone.
C’è aglianico e aglianicone
A dispetto dell’assonanza del nome, l’aglianicone si distingue dall’aglianico – del quale parrebbe essere addirittura progenitore – innanzitutto per la più precoce maturazione e per il minor vigore dei tannini. Molto interessanti sono, infine, le doti in fatto di aromaticità e carica estrattiva.
Il lavoro di questi anni, se da un lato ha permesso di accertarne la discreta resistenza ai comuni patogeni (l’aglianicone è per questo motivo un vitigno assolutamente indicato nelle coltivazioni biologiche), dall’altro è servito a mettere a punto soluzioni innovative per il superamento delle principali criticità colturali. Occhio, dunque, ai tempi di raccolta: l’acidità cala repentinamente appena dopo la completa maturazione. Meglio diraspare e – all’occorrenza – togliere il vinacciolo, quando troppo maturo, se non si vuole compromettere l’eleganza del vino che vi si ottiene.
Misterioso in rosso e in rosa
Il Paestum Igt Rosso Misterioso 2020 – vino slow in Slow Wine 2024 – rappresenta un punto di svolta nella ricerca di Paola De Conciliis. La vinificazione per sottrazione e il ragionato uso dell’anfora hanno preservato la sottile speziatura e il fine tratto floreale, che sono caratteristiche peculiari del vitigno. Ben bilanciato tra corpo e acidità, è rosso che regala intriganti note mediterranee e balsamiche (mirto), oltre che di amarena, frutta secca, cotognata e dattero. Non posso non dirvi dell’ottima performance che lo ha visto protagonista sempre l’estate scorsa: buttato nella mischia insieme con alcuni rossi toscani ben più reputati, s’è fatto decisamente notare. Vedremo il 2021, che è già uscito.
Dopo la non del tutto soddisfacente primissima prova del 2021, il millesimo 2022 è stato uno snodo cruciale pure per l’interessante versione in rosa, assaggiata durante la masterclass “Insoliti noti:grandi autoctoni da piccole vigne della Campania” che ho condotto al Vinitaly. Il Paestum Igt Rosato Misterioso 2022 – così all’anagrafe – è delicato ed equilibrato, di gradevole salinità, dal lungo e succoso finale.
Provare per credere!
Viticoltori De Conciliis
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