A parlare di denominazioni con Dionisio Meola e Lia Falato ci si convince ancor di più che il sistema italiano sia da rivedere. Oggi come oggi, doc e docg sono sempre più spesso certificazioni di (presunta) qualità, assolutamente inutili allo scopo. E non è soltanto questione di fascette elargite con magnanimità a destra e a manca.
«I nostri vini escono quando sono pronti e la cosa non è poi così prevedibile»: così, Dionisio e Lia. Quello che si dice un manifesto.
I Pentri erano l’antica tribù sannita insediatasi nell’area dove oggi è ubicata l’azienda. A Castelvenere – tra il Taburno e la catena del Matese sudorientale – Lia e Dionisio conducono dal 2002 dieci ettari di vigneti.
Li ho incrociati in una delle mie puntatine a Guardia Sanframondi, in occasione di quella bella manifestazione che è – o è stata!? (ne ho parlato qui) – Vinalia. Ho assaggiato il Flora, da uve falanghina e L’Amore delle Api che – invece – è tutto fiano: assai caldo, il primo (in tutti i sensi); assai strano, opulento e a tratti pesante, il secondo.
E poi il Kerres, piedirosso in purezza imbottigliato sempre come Beneventano IGT, millesimo 2009 e 2007. Due annate per toccare con mano le potenzialità di un vino che guadagna in complessità con la permanenza in vetro. Le note di frutta (il gelso rosso, per dire) diventano quasi insolitamente più marcate con la maturità; e poi – ancora – la lavanda, il caffè e il cacao amaro, l’arancia amara. Con il 2007 a giocare di più sulla profondità rispetto al 2009, appena più compresso.
Macerazione sulle bucce per circa 15 giorni [chiaro, dipende dall’annata. Nel 2007, per esempio, è durata qualche giorno in più], un anno in barrique e 6 mesi di bottiglia. Nessuna filtrazione e nessuna chiarifica per una produzione che si attesta intorno alle 8 mila bottiglie, sullo scaffale a 15 euro o giù di lì.
Azienda Agricola “I Pentri”
via Nazionale Sannitica km 72
82037 Castelvenere (BN)
tel/fax 0824/940644
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