Non potevo scegliere periodo (forse) peggiore per la mia prima volta a Montalcino. Parlo non soltanto del freddo che ci ha accompagnato nei due giorni trascorsi nella cittadina ilcinese, ma anche (e soprattutto) del clima, direi umano, che vi si respirava dopo i fattacci che hanno colpito l’azienda (forse) più rappresentativa dell’intera denominazione del Brunello di Montalcino (ne ho parlato anch’io qui).
Non nego, poi, che m’ha fatto un certo effetto passare in macchina lungo la strada che conduce alla Pieve di Santa Restituta e trovarsi Case Basse sulla destra; così come vedere, poi, Gianfranco Soldera parlare con fermezza in questo video che l’amico Jacopo ha già rilanciato sul suo blog Enoiche Illusioni.
Molto carino l’agriturismo Bartoli Giusti (nella foto sopra), appena fuori Montalcino, dove abbiamo soggiornato: al di là di un appartamento spazioso e confortevole, abbiamo apprezzato l’ospitalità e la cortesia della famigliola che ci ha accolto, ché insomma – per dire – trovare i riscaldamenti accesi al nostro arrivo è stato bello. 😉
Per il resto – grazie a Davide Bonucci per le dritte 😉 – son pure riuscito a infilarci un paio di visite: Fattoi (podere Capanna in località Pieve Santa Restituta), al mattino; Colleoni (podere Sante Maria, versante nord di Montalcino), nel pomeriggio. Ad accoglierci, Lucia Fattoi e Marino Colleoni: figlia di viticoltori (lei), bergamasco trapiantato in Toscana e viticoltore da “appena” 15 anni (lui). Due modi diversi di fare vino a partire da valori condivisi: il rispetto per la vigna e per il territorio, a partire da sole uve sangiovese; con il secondo – in particolare – convinto della bontà della filosofia di non intervento (ci sarà modo per parlarne, poi).
Non soltanto vino, però. 😉 Bisognava tornare a Pienza: un po’ perché s’era già stati lì una volta e ancora ci si ricordava della pittoresca sfilata di Carnevale per le vie del paese; e un po’ perché il formaggio e i pici – a proposito, io ho apprezzato quelli dell’azienda agricola Grappi Luchino (podere Lamone) – valgono sempre effettivamente la pena. 😉