Delle 66 menzioni geografiche aggiuntive del Barbaresco, Martinenga è una delle più prestigiose.
Unico monopole della Docg, il vigneto della Martinenga appartiene sin dal 1797 alla Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy. Un anfiteatro di viti esteso per circa 12 ettari, sotto l’abitato di Barbaresco.
Dalle due parcelle individuate al suo interno arrivano le altre etichette di Barbaresco prodotte dall’azienda. Il Gaiun (a sud pieno, verso l’Asili) è anche l’unico ad affinare esclusivamente in barrique, mentre per la Riserva Camp Gros vengono usate esclusivamente le uve delle sottozona sul lato opposto (esposizione sud-ovest).
Il Barbaresco Martinenga 2001
La bottiglia che ho bevuto io è quella ottenuta dalla vinificazione dei grappoli del nucleo centrale, quello più esteso, del vigneto.
Piace perché ha praticamente vent’anni ma non sembrerebbe, più che altro al palato, che è vitale, balsamico e succoso, con un tannino cesellato, finemente floreale e speziato. Il naso invece è decisamente più avanti, tutto giocato su sensazioni di tartufo, funghi e sottobosco: lì, in effetti, di anni ne dimostra qualcuno di più.
Che non è mica peccato, eh!
Bonus. Sul sito internet aziendale c’è la mappa interattiva del vigneto Martinenga (e di tutti gli altri).
Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy
Strada della Stazione, 21
12050 Barbaresco (CN)
T +39 0173 635221