Vini rosati e rosé de saignée, l’infografica di Vivino

By alexmarra83 / 22/04/2016

Tranne che a casa di mio suocero, dove continuerà -nonostante i miei sforzi- ad essere visto con una certa diffidenza, il vino rosato piace sempre di più. Lo dicono i numeri, con le vendite dei rosé che sono in costante crescita, specialmente per quelli delle denominazioni più pregiate (Provenza in testa).

Personalmente, amo i rosati per la loro versatilità a tavola. Si possono accostare con facilità alle pietanze più disparate. Metti, per dire, di avere davanti un piatto di mare, dove l’abbondante presenza di pomodoro sconsiglierebbe l’abbinamento con vini bianchi molto acidi.

I due metodi per fare un vino rosé

L’infografica sopra, che è tratta da un approfondimento sui rosé a cura di Vivino, rende bene l’idea del metodo saignée -letteralmente “da sanguinamento“- utilizzato per alcuni rosé di Champagne.

Per gli amanti del genere, tra cui anche il sottoscritto, vorrei segnalarvi l’ottimo Rosé de Saignée di Fleury, recentemente assaggiato a Comptoir de France*, durante una bella serata di degustazione comparativa (e alla cieca) di bollicine italiane e francesi.

L’azienda che lo produce si trova a Courteron, nell’Aube**, la zona più a sud, dove si produce principalmente pinot nero, che è appunto l’uva da cui è ottenuto questo champagne (leggi qui). Bolla fine, sorso che da’ appagamento, ha carattere e, nel contempo, non perde mai finezza.

[credits Vivino]

* boutique di vini e prelibatezze francesi a Roma.

** da segnalare che nel comune di Riceys, si produce anche un vino rosato e tranquillo, che con lo Champagne e il Coteaux Champenois è la terza AOC della regione.

Avatar

Alessandro Marra

Chi Sono

Sannita di nascita – da mamma lumbàrd e papà irpino – ma tifoso dell’Avellino.

Da diverso tempo esiliato per studio (una triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Giurisprudenza) e per lavoro (prima a Milano, ora a Roma).

Leggi di Più