Il vino che non dimenticherò mai lo posso descrivere con le parole di Alessandro Baricco in Novecento.
Non fate caso al contesto, nel libro lo scrittore “mette nero su bianco” lo stato d’animo della folla ammutolita dinanzi alle note di Jelly Roll Morton, l’inventore del jazz, durante la sfida musicale con Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il pianista del Virginian.
[omissis] “Senza sbagliare una nota, senza muovere un muscolo della faccia. Non era nemmeno musica: erano giochi di prestigio, era magia bella e buona. Era una meraviglia, non c’erano santi. Una meraviglia. La gente diede di matto. Strillavano e applaudivano, una cosa così non l’avevano mai vista. C’era un casino che sembrava Capodanno“.
E poi, ancora, con le parole che lo scrittore utilizza per descrivere la reazione del pubblico, dopo l’esibizione di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento:
“Il pubblico si bevve tutto senza respirare. Tutto in apnea. Con gli occhi inchiodati sul piano e la bocca aperta, come dei perfetti imbecilli. Rimasero, così, in silenzio, completamente tronati“… [omissis]