Un grande vino – millesimo 2001 – che ho già raccontato sul sito di Luciano Pignataro (vai), che ringrazio per la ospitalità. Nell’articolo, anche la sua scheda di assaggio del 24 luglio 2007.
“Ho contemplato questa bottiglia per 5 lunghi anni; sino ad oggi (19 marzo 2009, Festa di San Giuseppe), costretto ad invocarla al cospetto dei cicatielli al ragù di carne e dello stracotto di vitello sapientemente cucinati da mia madre.
Un nobile rosso da uve aglianico attentamente selezionate, provenienti dai vigneti della famiglia Rillo situati nel territorio del Comune di Torrecuso, zona particolarmente vocata per la coltivazione dell’antico vitigno ellenico.
Intenso rosso rubino con riflessi granati, limpido; di notevole consistenza.
Naso intenso e complesso; che eleganza! Impatto iniziale di profumi floreali e fruttati: soprattutto confettura di prugne e di more. Poi, note di cacao e cuoio, sentori di liquirizia. Lo sorseggio: è secco e caldo. Tannico, eccome se lo è! Ma un tannino ben levigato, vellutato. Morbido ma ancora abbastanza fresco e sapido. Equilibrato, intenso. Strepitosa la persistenza aromatica, ottima rispondenza gusto-olfattiva: confettura di prugna e cacao. Avvolgente. Fine e armonico.
Un vino robusto, destinato ad un ancor più lungo invecchiamento”.
Naso intenso e complesso; che eleganza! Impatto iniziale di profumi floreali e fruttati: soprattutto confettura di prugne e di more. Poi, note di cacao e cuoio, sentori di liquirizia. Lo sorseggio: è secco e caldo. Tannico, eccome se lo è! Ma un tannino ben levigato, vellutato. Morbido ma ancora abbastanza fresco e sapido. Equilibrato, intenso. Strepitosa la persistenza aromatica, ottima rispondenza gusto-olfattiva: confettura di prugna e cacao. Avvolgente. Fine e armonico.
Un vino robusto, destinato ad un ancor più lungo invecchiamento”.