Sono tornato al Kresios a metà ottobre, nei giorni immediatamente dopo la triste alluvione del “mio” Sannio. Ci mancavo da tantissimo: Giuseppe Iannotti era ancora nella “vecchia casa” di Castelvenere, in pratica (più di) una stella Michelin fa.
È andata benone. La cucina – raffinata e di grande ricerca – non perde mai di vista il divertissement. Come quando è lo stesso Giuseppe a filare svelto in sala, per posizionarsi giusto alle spalle dell’ospite di turno e imboccarlo con un cucchiaio prelibato. Valgono il viaggio, poi, gli appetizers, su tutti il pop-corn di animelle [cioè, volete dirmi che ancora nessuno ha mai pensato ad un bicchierone formato cinema?]😀 ma il mio piatto è “A tutto sgombro“, e non soltanto perché amo il pesce azzurro. La marinatura è perfetta, le chips – ottenute dalle lische e dalla testa (che ri-diventa commestibile, anche se poi lo sarebbe già) – sono fantastiche. Pollice in su.
Un bravò lo meritano anche i ragazzi in sala e, in particolare, il giovanissimo Alfredo Buonanno. Gli ho lasciato, ovviamente, carta bianca per il vino e lui se n’è uscito con un bel tris di abbinamenti. Bollicine made in Franciacorta – l’ottimo Brut di Castelveder – per cominciare; in chiusura, un rosso decisamente più mainstream – Il Bruciato 2004 di Marchesi Antinori – che ha fatto un figurone.
La sorpresa è stato il bianco da uve Fiano, allevate in un terroir che lo conosce ben poco. Il Fiano “Milo” 2006 di Fattorie Selvanova era perfettamente integro, al naso e al palato, ben definito nei profumi, spiccatamente minerale e con un buon ritmo in bocca. Un gran bere, a prezzo -credo- contenuto.
Poi, l’apoteosi: subito dopo aver strabuzzato gli occhi mentre lo vedevo aprire quella bottiglia per il tavolo di fianco al mio, mentre ripetevo a voce bassa e con voce incredula oh, il 1998 di Antoine*, Alfredo mi si è avvicinato e mi ha detto: «sì, proprio quella. Ora te la faccio provare». Top. 😀
Kresios
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* il “Vigna della Congregazione” Vino da Tavola 1998 di Villa Diamante.
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