Restando in Francia –ne abbiamo parlato proprio alcuni giorni fa, ricordate!?– avrei un altro consiglio per gli acquisti.
Lo dico subito, però: nienti sacciu (cit) del prezzo di questo rosso. Uno: l’ho bevuto al ristorante in compagnia di amici e -oltretutto- ce l’ha offerto Vincenzo Esposito, sommeliè de Il Foro dei Baroni a Puglianello [toccherà parlarvi di questo posto, eh ;)]. Due: ho fatto una ricerca in rete ma l’ho trovato solo all’estero (date un’occhiata qui, per dire).
Ad ogni modo, senza perdersi in chiacchiere, questo Bourgueil* “Busardières” del Domaine de la Chevalerie è stato un vino sorprendente. Era un 1998 ma vi assicuro che aveva davvero ben poco del rosso (più o meno) “maturo” che ci si aspetta, in genere, dopo 15 anni e passa di vita. Tradotto: era in forma smagliante. Alla cieca, insomma, e non solo per l’età, difficilmente ci avrei preso [come in effetti è stato :D]
Bello l’approccio al naso. Più floreale che fruttato, ma di fiori appena raccolti; l’anima più speziata del cabernet franc** è emersa dal fondo soltanto con il tempo, mentre il fiore lasciava spazio alla confettura di frutti di bosco. La freschezza era una costante e il sorso, sempre vivo, era ulteriormente rinfrancato dalla sapidità.
Andava benone. 😉
* Bourgueil. Touraine. Loira (date un’occhiata qui).
** con un piccolo saldo di altre uve rosse. Credo che Vincenzo ci abbia pure detto quali ma -per la verità- ora proprio non le ricordo.