Dico, avete visto cosa diavolo è successo in due giorni?
L’ultima notizia è fresca di oggi: Osama Bin Laden è morto. Sarebbe morto, secondo alcuni (ma questo è un dettaglio). Già ieri, però, un altro avvenimento epocale con Roma capitale invasa da folle oceaniche di genti provenienti da ogni dove per la beatificazione di Giovanni Paolo II, il Papa e basta. Più o meno (?) lo stesso numero di persone che hanno festeggiato stanotte per le strade di Milano la vittoria di questa miserevole accozzaglia di paginette al Blog Cafè 2011.
[Fine del post pavoneggiante e autoreferenziale]
Dico la verità: sono contento e sarei ipocrita se dicessi il contrario. Il premio Blog Vino 2011 è pur sempre una piccola soddisfazione. Almeno per il sottoscritto che, però, si ritiene abbastanza intelligente per dargli il giusto peso. Non si tratta di un riconoscimento al blog più bello, interessante, ricco di contenuti. E non potrebbe esserlo perché il criterio di selezione non è propriamente meritocratico, ecco; e il blog più votato non è quindi, paradossalmente e necessariamente, il più letto.
Accennavo al criterio c.d. meritocratico. Gli altri due finalisti – Nonsolodivino e L’Arcante – sono blog davvero interessanti che in tanti leggono spesso. Così come lo sono molti tra quelli andati in nominations (basti un nome per tutti, Enoiche Illusioni di Jacopo Cossater) o tra quelli che non c’erano (Il viandante bevitore di Mauro Erro, per dire, è uno di quelli che seguo con più interesse, e non solo io). A mio vantaggio ha pesato, penso, l’uso abituale e generalmente più massiccio dei social network.
Nessuna pretesa di sentirsi il the best of, anche perché – se questo fosse stato, ma non credo, l’intento della competizione – non si sarebbe potuto prescindere da una più accorta e sensata delimitazione del bacino elettorale, magari prevedendo come requisito per il diritto di voto il possesso di un blog nel settore wine&food. Rimane il fatto – e questo credo non si possa negare – che il Blog Cafè sia un modo divertente per accendere i riflettori sulla blogosfera. Vero è anche che fa sempre piacere parlare ed essere ascoltati, scrivere ed essere letti, sentirsi apprezzati; insomma, c’è anche una non trascurabile incidenza dell’elemento vanità. Parlo per me, almeno.
Peccato non aver potuto esserci alla premiazione, ho letto che il clima era molto frizzante. Come molti di voi sanno, però, faccio tutt’altro nella vita, non vivo di vino nè – ora come ora – ho intenzione di cominciare a farlo. Lavoravo anche ieri 1 maggio, Festa dei Lavoratori; e a dire il vero ho lavorato pure oggi (quindi state tranquilli ché questo premio non è che mi abbia cambiato la vita).
Quest’anno è toccata a me, perciò qualche ringraziamento dovrò pur farlo. Comincio da Alessio D’Alberto, perché ho potuto spesso avvalermi della sua preziosa amicizia e collaborazione. Continuo con chi in queste paginette ha trovato e troverà, si spera, qualche cosuccia interessante. Finisco con tutti coloro i quali condividono con me questa forte passione per il vino e il suo mondo.
La passione: è lei il motore di questo piccolo blog. Il fatto che sia notata (e apprezzata) da chi ha votato – grazie assai – vale molto più di un premio.
[foto tratta da www.squisito.org]