Era davvero tanto che non facevo un saluto a Walter Massa e così venerdì scorso, di ritorno da Barolo, ho pensato ma sì, dai e un attimo dopo mi sono ritrovato a Monleale Alta.
Sono rimasto poco, giusto il tempo di provare – si fa per dire 😀 – qualcosina. Tralasciando per un attimo* i bianchi (cioè il bianco, alias timorasso), direi che pure i rossi meritano attenzione benché Walter sia unanimemente (o quasi) riconosciuto come un grande bianchista. Suvvia, lasciatemi dire.
Uno. In mezzo a centomila bottiglie, ci siamo dimenticati di stappare il Sic Est 2013, il rosato da uve freisa e barbera nato con l’ultima vendemmia, in gran parte destinato al mercato nord-europeo ma reperibile in qualche esemplare anche nello stivale italico. Sono curioso.
Due. Bigolla, il cru di barbera di casa Massa, non è (forse) nelle mie corde ma è pur vero anche che ho assaggiato sempre e soltanto il millesimo 2001. Walter, che è convinto di riuscire a farmi ricredere, mi ha regalato un 2003 e un 2004. Mi ha detto provali, poi mi dirai; e io, ovviamente, proverò e poi gli/vi dirò. 😉
Tre. Già che parliamo di barbera: io sono per il Monleale, ecco! In commercio dovrebbe esserci il 2007, noi – invece – abbiamo riprovato il 2005 che è esattamente quello che si dice un vino succoso, niente male davvero. Nel cuore, poi, mi è rimasto quel 2003 che ho incrociato tre/quattro volte negli ultimi tempi e che mi ha dato (quasi) sempre grosse soddisfazioni.
Quattro. Walter mi ha fatto anche provare due rossi presi da due diverse botti grandi [vedi foto sopra], poste una di fianco all’altra: il vino nella botte di sinistra era più cupo ma nel complesso più godibile del rosso nella botte di destra, ora come ora più spigoloso ma decisamente più dinamico e invitante nel sorso. Avrei giurato fossero due barbera diverse, quantomeno per millesimo; e invece è venuto fuori che erano due vini dello stesso millesimo (2012) e della stessa partita, vinificati allo stesso modo, che erano stati semplicemente travasati lo stesso giorno in due contenitori diversi (la botte di destra, quella del vino che avevo preferito, era soltanto rovere di Slavonia);
Cinque. Pertichetta 2007 è proprio una bella croatina e non lo scopro certo io.
Fine delle trasmissioni. Ci risentiamo tra qualche giorno con un video “mondiale” e un paio di cosette sul signor timorasso.
* ne parlerò presto, state tranquilli! 😉