L’idea venuta in mente a Marco Monaci e Andrea Gori (li trovate tutti e due – @marcomonaci e @burde – su twitter) è di quelle che ti strappano un sorriso e che bene interpretano il senso della rete e quell’idea un po’ romantica di condivisione che c’è sotto.
Così, quando mi è stato chiesto di partecipare a #sociaList non c’ho pensato molto e ho detto sì, ci sto. Si trattava, in pratica, di rifondare la carta dei vini per la Locanda del Glicine, il ristorante della Cantina Pieve Vecchia e per farlo, Marco – che è attivo e molto attivo sui socialcosi (cit)- ha chiesto ad alcuni bloggers di dargli una mano.
Più che una mano, un terroir e 3 vini. Ho scelto – ascoltando il cuore – l’aglianico del taburno, il vino che meglio rappresenta la mia terra e che ha recentemente ottenuto la garantita. Ho scelto un’annata – la 2004 – che è a mio modo di vedere significativa sia per la qualità media dei vini prodotti che per la godibilità degli stessi ora come ora, a qualche anno di distanza dalla vendemmia. Ché l’aglianico – si sa – è rosso di quelli tosti, di quelli che bisogna che li aspetti.
Funziona più o meno così: voi votate il vostro preferito (c’è tempo fino al 30 maggio per farlo), loro lo inseriscono nella carta dei vini. Magari, poi, lo ri-assaggiamo insieme la prossima estate alla Locanda del Glicine.
Ah, dimenticavo. Qui trovate le mie proposte.
Ottimo vino,l’aglianico,.Ne produco anche io un pò. Consiglio di assaggiare il Barbera prodotto a Castelvenere.(cantina Bosco o Pacelli) Dopo, spero, mi farete sapere.
Buongiorno, Carlo.
Puoi votare, al link che c’è nel post, l’aglianico che preferisci tra i 3 che ho proposto.
Per il resto, concordo sulla Barbera del Sannio. Molto buona quella di Bosco, non conosco quella di Pacelli!
Grazie e a presto, su queste Paginette 🙂