Di ritorno dal Sabato del Vignaiolo con FIVI Campania, ecco 6 vini che vi consiglio di assaggiare.
È stato un bel sabato, quello che ho passato in compagnia di 36 vignaioli campani tra quelli aderenti alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Il 6 maggio scorso, la delegazione regionale capeggiata da Emma Picariello e Paola Mustilli ha accolto un gran numero di appassionati nei giardini del ristorante La Veduta, all’interno della Tenuta Cavalier Pepe. Ah, il nome non mente: la vista sul piccolo borgo di Sant’Angelo all’Esca è davvero magnifica.
Tanti ottimi assaggi, ve ne segnalo solo alcuni non senza difficoltà, ché c’era davvero l’imbarazzo della scelta! 😉
Capitolo bianchi. Molto convincente il Fiano 2021 di Mila Vuolo, che non incrociavo da un po’: slanciato, sapido, saporito. Niente male anche La Vedetta 2022 della Cantina Francesca, ad oggi probabilmente l’etichetta più efficace tra quelle licenziate dall’azienda guidata da Silvana (che è agronoma) e dai fratelli Giuseppe e Dario: 100% uve coda di volpe, lavorate solo in acciaio, per un bianco diretto, solido, appagante.
Tra i vini in rosa, segnalo il golosissimo Primmavera 2022 di Salvatore Magnoni, figlio – peraltro – di una vendemmia sventurata. Il rosa, però, dona all’aglianico, e questo vino ne è la prova: ha succo, sapore e incisività. Speculare per impostazione il Rose Season 2022 de I Favati, presentato da Brigida e Carla Giusy Favati: l’aglianico della vigna di Montemarano si concede qui con un sorso aggraziato, ma anche gustoso, ritmato e corroborante.
Sul fronte rossista, invece, ho apprezzato la franchezza e la semplicità dell’Aglianico 2019 di Terre Caudium (c’è un saldo di piedirosso del 15%): da ricercare sotto la voce vini quotidiani. Più profondo e strutturato, nondimeno tonico e succosissimo, l’Irpinia Campi Taurasini Rasott 2020 di Boccella da Castelfranci, assai più loquace dei sempre schivi Angela e Raffaele.