Complice il fascino dell’autoctono (ma non solo), abbiamo assistito negli ultimi anni alla riscossa del piedirosso*, che pare -quantomeno- aver dismesso i panni del “gregario”, pur non essendo stato registrato ancora un decollo dei consumi, almeno al di fuori dei confini regionali.
Storicamente utilizzato in uvaggio, allo scopo di smussare le spigolosità dell’aglianico (da cui si ottengono vini certamente più tannici e strutturati), il piedirosso è oggi sempre più di frequente vinificato in purezza.
Nel Sannio, in particolare, pur non mancando versioni più “cerebrali”, i rossi da piedirosso -scusate il gioco di parole- sono generalmente connotati da maggiori immediatezza e godibilità e rappresentano anche un’ottima alternativa di consumo su piatti a base di pesce.
La piacevolezza è, appunto, caratteristica comune alle due versioni di casa Mustilli**, in vendita anche sullo shop aziendale rispettivamente a 10 e 12,5 europei.
Il Piedirosso Sannio DOC 2015 è scarno, agile e succoso, ha volume alcolico contenuto (12,5%) ed è perfettamente in linea con il paradigma del vino rosso quotidiano (nella migliore accezione del termine).
Uguale vocazione m’è parso avere pure l’Artus Piedirosso Sannio DOC Sant’Agata dei Goti 2015 che sarebbe, invece, a tutti gli effetti un cru (le uve – leggo in controetichetta – sono quelle della vigna Santa Croce) e fa macerazione di circa 10 giorni, fermentazione alcolica e malolattica in vasi di ceramica. Mezzo punto percentuale in meno di alcol, ma -a conti fatti- un vino più rotondo e meno spigoloso dell’altro, un po’ più pieno, ma nondimeno scorrevole al palato e comunque rispettoso di una certa idea di piedirosso.
Ecco, non saprei misurare l’incidenza dei “clayver“*** utilizzati per la vinificazione dell’Artus. La sensazione è che le differenze siano da rinvenirsi altrove, magari proprio nella provenienza delle uve. Ma toccherà verificare poi.
Mustilli
via Caudina, 10 – Sant’Agata De’ Goti (BN)
T: (+39) 0823 718142
F: (+39) 0823 717619
M: info@mustilli.com
* varietà esclusivamente campana, geograficamente localizzata tra il Sannio ed i Campi Flegrei, il cui nome deriva dal colore rosso dei pedicelli degli acini.
** nel mio caso, tutti e due campioni omaggio.
*** la storica azienda di Sant’Agata dei Goti è una delle poche campane ad aver iniziato la sperimentazione di questi innovativi contenitori in grès porcellanato.