“Portami Via” è il nome della nuova iniziativa promossa dall’Associazione Italiana Sommelier rivolta a tutti i proprietari e gestori di ristoranti e locali che, aderendo al progetto, riceveranno una fornitura di eleganti wine-bags da offrire ai clienti per riporre la bottiglia non terminata da portare via.
Se non è, infatti, granché diffuso nel Bel Paese il costume di portare a casa “gli avanzi” di una cena al ristorante (già c’abbiamo messo una vita ad accettare la doggy-bag…), capita certamente spesso di lasciare sul tavolo la bottiglia ancora mezza piena oppure – peggio – proprio sullo scaffale. Contrariamente a quanto avviene, invece, in molte altre parti del Mondo (Stati Uniti docet) dove la cosa è straordinariamente normale oltre che – permettemi – anche legittima.
Una bella iniziativa, anche se – lo ammetto – strizzo l’occhio più al wine-sharing, non fosse altro che per gli indiscutibili e affatto trascurabili effetti (positivi) sulla socializzazione e anche se mi pare forse più difficile che prenda piede (oltre che clienti ben disposti, serve necessariamente un valido sommelier con ottime doti persuasive e buone conoscenza della psiche del gastronauta di turno).
Ad ogni modo, sul sito http://www.sommelier.it/ trovate l’elenco dei ristoranti e dei locali che sono già entrati nel circuito di “Portami Via” e che espongono sulla vetrina all’ingresso un adesivo come segno distintivo.
Clicca qui per scaricare il modulo di adesione.
Per informazioni:
AIS Associazione Italiana Sommelier
Viale Monza, 9
20125 Milano
Tel. 02/2846237 – 02/2846237
Fax 02/26112328
lodevole iniziativa, ma decisamente NON ORIGINALE, anzi direi un vero e e proprio PLAGIO.
mi meraviglio di dell'AIS Milano, dove ai tempi di Corrado Lapi la signorilità e la correttezza erano sovrane.
Bandirali, che non può non saperlo, dovrebbe per correttezza dire che OLTRE 15 anni fa ad ASTI nacque "Buta e Stupa" che era esattamente la identica cosa. L'originale che venne poi già imitato una volta, a Roma, due anni fa.
In rete si trova tutta la documentazione che si vuole…
Al vino italiano servirebbero idee nuove, e non dei copia-incolla
a testimoniare la "originalità" dell'iniziativa, leggetevi questo estratto da LA STAPA, del 1999:
http://www.butastupa.net/uploads/stampa/1/25_11_99.pdf
Ciao Maurizio,
nulla questio sul fatto che possa essere un plagio o meno.
Quello che interessa, almeno su queste paginette, è stimolare una discussione su questo tipo di iniziative…