C’ero anch’io alla splendida degustazione organizzata a Vinitaly dai vignerons dell’Union des gens de Métier. Sperando di riuscire presto a parlarne, vi segnalo – per adesso – i bei report degli amici Maria Grazia Melegari sul suo blog Soavemente e quello di Jacopo Cossater su Intravino.
Per quanto riguarda me, invece, mi preme spendere due parole su questo signore qua, ché ho già tardato troppo a farlo. Si chiama Eric Bordelet e in pratica è il beniamino del gruppo UGM (e anche il mio, a dirla tutta).
Il suo Poiré Granit non è un vino né un sidro (ché quello è solo di mele): è una bevanda a base di pere. Ed io l’avevo già assaggiata qualche mese fa grazie a Dan Lerner aka @Dan_Lerner, rimanendone letteralmente folgorato: un fine pasto a base di 15 differenti varietà di pere selvatiche da alberi di due-trecento anni, per dire, coltivati nel Sud della Normandia. Un nettare che è dolce ma non stucchevole, fresco e scattante, agile e al tempo stesso intenso nelle sensazioni.
Un piccolo capolavoro di eleganza e bevibilità che strizza anche l’occhio al portafogli. Cosa volere di più!?
Alessandro, grazie per il link, ma soprattutto per aver ricordato questo ultimo assaggio della bella degustazione. Qualcosa di unico che mi ha stupito per la concentrazione di sapore e per la gradevolissima freschezza.
Un bel momento, quello dei racconti di UGM. Tra i momenti più belli del mio Vinitaly 2011.