Di ritorno dalla prima edizione di Slow Wine Fair*, devo necessariamente raccontarvi dell’incontro con Elisabetta Iuorio e Pasquale Mitrano, anime del progetto Casebianche.
Un po’ perché – colpa mia – non sono mai stato a trovarli in cantina. Un po’ perché, in effetti, non credo di averli incrociati poi così spesso dopo quella volta a Sorgente del vino con gli assaggi del Fiano Cumalé e del bianco Iscadoro.
Un po’ pure perché – e finisco – è indispensabile lasciar traccia dell’assaggio di due millesimi del rifermentato di uve fiano – al secolo, La Matta – alla prova del tempo. Cosa tanto più significativa se pensate che chi scrive, pur affascinato dalla tipologia, non ha mai nascosto una certa diffidenza verso spumanti e frizzanti prodotti in ogni dove.
In questo senso, sgombriamo subito il campo, Casebianche è l’eccezione (campana) che conferma la regola.
Il fatto stesso di essersi presentati a Bologna con alcune vecchie annate del loro vino (forse) più rappresentativo è la prova di quanto Betty e Pasquale ci abbiano creduto sin dall’inizio. Dopotutto, è anche grazie all’impegno e al rigore con cui hanno assecondato l’intuizione di produrre rifermentati dalle uve storicamente allevate nel Cilento (fermentazione spontanea con pied de cuve, senza aggiunta di zuccheri né di lieviti né di solforosa) se oggi Torchiara compare nelle rotte enoiche della Campania Felix.
Ma veniamo al dunque. Entrambi i La Matta vintage che ho provato a Bologna avevano grinta e personalità. Dovendo esprimere una personale preferenza, dico 2012 senza troppe menate e il motivo è presto detto: la 2012 aveva una dote – la finezza – che non m’è parsa essere nelle corde della 2013, più ruvida e scorbutica, ma non meno appagante al sorso per la verità.
In ogni caso due preziose testimonianze di un percorso iniziato in tempi non sospetti – erano i primi anni Duemila –, che si arricchirà presto di un nuovo capitolo, con la produzione di un metodo classico.
Insomma, non si può più rimandare una puntatina a Casebianche.
* dove non mancava una piccola ma degna rappresentanza di produttori della Campania.