sannioshire, stralci a tutto campo

Agli italiani piacciono i vini da uve autoctone.

Avevo anticipato, qualche giorno fa, un estratto dell’indagine condotta da Wine Monitor, secondo cui la Falanghina è una delle uve autoctone (bianche) più note in Italia.

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La ricerca, che è stata presentata l’11 aprile a Vinitaly, ha anche analizzato i comportamenti di acquisto dello stesso campione di popolazione preso a riferimento per la misurazione della popolarità delle uve bianche autoctone. Tralasciando i dati sul consumo di vino, per i quali rimando interamente al comunicato stampa dell’Istituto Marchigiano di Tutela vini, che ha commissionato l’indagine, sono emersi altri interessanti risultati.

Per il 39% degli intervistati, i vini da vitigni autoctoni rappresentano il trend di consumo dominante e l’importanza della territorialità emerge anche nei criteri di scelta, con il 36% dei consumatori che «si orienta nell’acquisto principalmente in base alla provenienza dei vini, prestando attenzione alla specifica regione di produzione (26%) e alla nazionalità (10%)».

Altri dati di interesse sono quelli sull’occasione di consumo: la maggioranza beve vino in casa (64%), mentre soltanto il 17% degli intervistati lo fa al ristorante (17%). Forte è il legame con la cucina, al punto che «il 20% degli intervistati suggerisce alla pubblicità di puntare sugli abbinamenti enogastronomici», come potrebbe essere il connubio tra pizza e Falanghina del Sannio.

Gli italiani dimostrano, poi, grande attenzione anche per la sostenibilità ambientale e le loro scelte di consumo sono sempre più greenvini biologici (20%), carbon neutral (9%), vegani (4%) sono un segmento di mercato sempre più in crescita.

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