Da ieri la Campania ha una nuova DOCG. Dopo Taurasi, Greco di Tufo e Fiano di Avellino, ecco l’Aglianico del Taburno, prima garantita del Sannio.
Arriva, quindi, il tanto auspicato riconoscimento per un vino – l’aglianico del taburno che ha raggiunto negli ultimi anni, anche grazie alla sinergia dei produttori riunitisi nell’associazione, un alto livello qualitativo.
Un primo obiettivo raggiunto, quindi. Anche se la DOCG è soltanto il primo passo, pur importantissimo, di un cammino che porterà, o almeno si spera, al riconoscimento della DOC Falanghina del Sannio e alla modifica del disciplinare della DOC Sannio che diverrebbe, così, il “contenitore” delle attuali DOC Sant’Agata dei Goti, Guardia Sanframondi o Guardiolo, Solopaca, Sannio e Taburno.
Riconoscibilità, insomma. Tutto può essere ricondotto a questa parola e all’intento di preservare un’identità di prodotto, anche per meglio indirizzare un’attività di comunicazione, indispensabile per acquisire nuove quote di mercato.
La notizia del riconoscimento della DOCG accresce, dunque, l’attesa per l’evento in cartello per il prossimo week-end a Benevento (26 e 27 marzo): “Il Sannio dei vini diversi“. La manifestazione – organizzata proprio dal Consorzio di Tutela “Samnium” – si svolgerà a Palazzo Paolo V, una delle bellezze del capoluogo, e vuole porre l’accento sulla biodiversità dei vini del beneventano. Maggiori informazioni e il programma completo, sul sito internet del Consorzio oppure qui, sul sito dell’Associazione Italiana Sommeliers.
Da parte mia, un augurio “sannita” a Libero Rillo (Presidente del Consorzio “Samnium”), Patrizia Iannella (Presidente dell’Associazione Aglianico del Taburno) e a tutti i produttori.
Ad maiora!
[foto tratta dal blog dell’Associazione Aglianico del Taburno su Vinix]
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