Volnay Vieilles Vignes 2012, Domaine Joseph Voillot

By alexmarra83 / 03/11/2015

Nella sempre più affollata sezione “vini che creano dipendenza” della mia moleskine occupa decisamente un posto di rilievo questo pinot noir della Côte d’Or.

Piccolo freno al consumo smoderato è il prezzo, che non è propriamente quello di un vino quotidiano, nell’accezione più economica del termine. Dopotutto, se non fosse per i 40 europei e passa che occorrono per una bottiglia, questo sarebbe un vino da bere a tutte le ore, colazione compresa, tutti i giorni della settimana e del mese, negli anni pari, in quelli dispari e in quelli bisestili. In pratica, sempre.

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In effetti, si beve (leggi tracanna) che è un piacere: tanto tanto succo, una trama tannica setosa ed una finezza paradigmatica per la denominazione, che assurge a canone universale di bellezza.

“Cazzo che vino” (cit. un anonimo laico appassionato).

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Alessandro Marra

Chi Sono

Sannita di nascita – da mamma lumbàrd e papà irpino – ma tifoso dell’Avellino.

Da diverso tempo esiliato per studio (una triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Giurisprudenza) e per lavoro (prima a Milano, ora a Roma).

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