A voler dire sempre le stesse cose, comincerei col sottoscrivere la petizione a favore di Mario Pojer detto ‘il magro‘ e di Fiorentino Sandri detto ‘il sobrio‘, ché ormai – credetemi – del #vinixlive ferragostiano made in Faedo non se ne può proprio più fare a meno.
A voler ripetere cose banali, proseguirei dicendo che ripetersi – appunto – non è mai facile (cit), soprattutto se quello dell’anno scorso è stato un #vinixlive – il sesto della serie – «di portata incommensurabile» (come ebbe a dire il buon Filippo Ronco, che di questo format è un po’ il padre) o, in altre parole (le mie), semplicemente e-po-ca-le.
Il bello del ferragosto a casa di quei due – sorriso uguale a quello della foto nella sala degustazione che li ritrae seduti sulle botti, qualche anno fa – è che uno si sente esattamente come a casa propria. Porte spalancate alle famiglie, con un programma ricco e scoppiettante adatto a tutte le età. Pure ai bambini, attratti dalle formiche del vignettista Fabio Vettori, dal richiamo dei succhi di mela Maso del Gusto o dalla spremitura in diretta delle mele appena colte dalla pianta.
E poi lo spettacolo teatrale del trio Coli-Corbetta-Frattini, titolato “Dalla genesi alla felicità dei lieviti e oltre… secondo tempo“: esilarante (come al solito) e appena più piccante rispetto all’atto primo, assai lucido nell’affrontare col sorriso un tema serioso e non scevro di tecnicismi.
Quindi il #baratto, sempre divertente ma (forse) in questa edizione meno partecipato: con il sottoscritto che si è portato a casa 2 bocce di Tai Rosso scambiate con questo bel riesling che è finito, invece, nella cantina del papà degli scambisti (cit) Davide Cocco.
Il tutto durante una giornata iniziata già al mattino con una degustazione di bollicine a raccontare vent’anni e passa di storia. Sempre a modo loro, si capisce.
Allora!? Che facciamo nel 2012?!?