Era maggio e su queste paginette si parlava di Mosel-Saar-Ruwer e di riesling. Più precisamente, del Riesling Urziger Würzgarten 1985 di Reinhold Oster.
Provate a immaginare la curiosità quando, a distanza di pochi mesi, ho avvistato quest’altro Auslese: stesso vigneto (il celebre giardino delle spezie) nella località di Ürzig, altro produttore (Benedict Loosen-Erben), altro millesimo (1976). Non solo. Grazie al pazientissimo Martin Kerpen, incontrato la scorsa settimana a Milano durante il banco d’assaggio organizzato dalla Camera di Commercio italo-tedesca, c’ho pure capito qualcosina in più. Forse.
Che il Wurzgarten, per dire, è un vigneto che si estende per oltre 50 ettari, con pendenze da schiattare al solo pensiero, suoli ricchi di ferro e di ardesie rosse (che trattengono il calore dei raggi solari e favoriscono così la maturazione delle uve); che i vini che vi si ottengono sono generalmente più aromatici ma anche più scontrosi in gioventù. Speziati e molto minerali, claro. 😉
Colore dorato insolitamente scuro se ripenso al pallido 1985 di Oster. Non solo questione di età, mi dicono (thanks to Fabio Cagnetti aka @slowriot81): la 1976 è stata una grande annata di botrite. Di qui un nettare considerevolmente più denso con un profilo aromatico di grande ricchezza e complessità: il fieno, il cherosene, l’anice, il mandarino e, ancora, il pompelmo. In chiusura, la frutta secca e i canditi, il cedro e – azzarderei – un che di affumicato.
Sorso ricco ma scorrevole, con zucchero, sale e acidità ormai in (quasi) perfetto equilibrio e un lungo sospiro finale. A bicchiere vuoto.
L’unica cosa imbarazzante sono le etichette.
Peggiori di quelle francesi.
W il riesling.
Hanno il loro fascino, mettiamola così 😉