It’s clear that 2017 was a really complicated harvest (do you remember the heatwave known as ‘Lucifer’?), not only in the Sannio district and one of smallest for 60 years. Anyway it’s too early to get an idea of what this vintage would be like for Falanghina del Sannio. Ok,...
Read MoreCome la maggior parte dei winelover, devo dire di non nutrire grande simpatia per le “mezzine“. Dopotutto, tralasciando ogni considerazione su quale sia il formato migliore per l’invecchiamento, ma limitandoci al mero consumo, quello ideale mi sembra pur sempre il “magnum” (la bottiglia di 1,5 litri), specialmente «quando si...
Read MoreLa pattuglia di aziende sannite non era foltissima, ma la stampa straniera presente all’ultima edizione di Campania Stories ha comunque apprezzato, tra gli altri, anche i vini del Sannio e, in particolare, la Falanghina del Sannio. È il caso di Bill Zacharkiw, che nel suo articolo su Montreal Gazette ha elogiato...
Read MoreLa stagione delle guide, Anno del Signore 2017, non è ancora finita, perché mancano all’appello Bibenda di Fondazione Italiana Sommelier e Vitae di Associazione Italiana Sommelier. Ma io proprio non ce la facevo ad aspettare e, allora, ho messo sotto la lente d’ingrandimento i riconoscimenti attribuiti ai vini del Sannio da quelle...
Read More
Leggevo ieri l’estratto di un’indagine sulla brand awareness dei vini italiani realizzata da Wine Monitor* (che sarà presentata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini al prossimo Vinitaly), condotta su un campione di circa mille persone chiamate a indicare il vitigno bianco a loro maggiormente noto tra i 12 autoctoni più popolari in Italia. Ha...
Read MoreDa assiduo e convinto utilizzatore di Foursquare, sin dagli albori in Italia, trovo assai utile la segnalazione del tempo trascorso dall’ultimo check-in. E così, quando a dicembre sono tornato da Nifo Sarrapochiello a Ponte, un po’ mi ha sorpreso leggere che l’ultima volta lì era stata a gennaio 2012. Soltanto una volta andato via,...
Read MoreSi dice spesso che nel calcio contano i numeri più che le prestazioni. I verdetti di fine campionato prescindono dal bel gioco messo in mostra durante la stagione e non accade così spesso che risultati e belle prestazioni arrivino insieme, i primi come diretta conseguenza delle seconde. Al netto del...
Read MoreIn un editoriale del 2005 [che non ho trovato da nessuna parte in rete, qualcuno può aiutarmi?] Robert “The Wine Advocate” Parker disse che l’aglianico era «the next big thing» e pronosticò un futuro non lontano in cui «sarebbe diventato il migliore vitigno a bacca rossa del mondo». L’ho letto in questo post che,...
Read MoreÈ vero, «l’aglianico è una bestiaccia». Ne parlavo anche con Guerino Cocchiaro, classe 1989, oggi impegnato a tempo pieno nel nuovo corso dell’azienda di famiglia – La Dormiente – che si trova a Torrecuso, proprio ai piedi del Monte Pentime*. Tanto più che, essendo un vitigno particolarmente sensibile a oidio e...
Read MoreAvrei dovuto parlarne prima e perciò faccio preliminarmente ammenda. Ché magari qualche coraggioso lettore di queste paginette avrebbe pure potuto fidarsi (una buona volta), annotarsi il Kissos 2008 di Cantine Tora e assaggiarlo alla prima occasione. Per esempio, all’ultimo Merano Wine Festival, dove a rappresentare la Campania c’era anche questa giovane azienda del Taburno....
Read More