Ho già parlato di là, sul blog di Luciano Pignataro, del dolcetto e di Dogliani e su quello che è stato #dogliani 2.0 (leggi qui); ho pure accennato, tanto per gradire, a due bianchi che m’erano piaciuti nel gremito universo dei rossi da dolcetto (leggi qui); e persino del Murazzano, robiola di Langa che tanto avevo apprezzato nel corso della mia tre-giorni (leggi qui).
La locandina dell’evento che si è svolto a metà ottobre in quel di Dogliani |
Non ho ancora avuto modo di parlare, invece, del protagonista assoluto dell’evento: il dolcetto. Eccezion fatta per il post che ho dedicato ai vini di Eraldo Revelli (leggi qui). Un po’ – lo ammetto – è perché sono in trepida attesa della replica che si svolgerà lunedì 15 novembre, dalle 16 alle 20, nelle sale del Museo Minguzzi (via Palermo nr. 11 – MM Moscova), quando tutti i produttori doglianesi saranno qui a Milano per presentare i loro vini.
Tutto questo mentre a Dogliani il Consorzio ha approvato le modifiche al disciplinare, con l’estensione della garantita all’intero areale. A conti fatti, un controsenso dopo lo sforzo di #dogliani 2.0. O almeno così parrebbe, sebbene la situazione non mi sia ancora completamente chiara. Anche per capirci qualcosa in più io lunedì farò un salto ché ho giusto un paio di cose da chiedere. E pure qualche altro assaggio da fare…