L’Oregon – mi dissero – è terra di grandi pinot nero, ma in vita mia non ricordo di averne mai assaggiato uno. Potrei (forse) rimediare con quello prodotto da Alit Wines, il cui fondatore ha avuto l’idea di dichiarare il valore di ogni singola voce che contribuisce alla formazione del prezzo finale. Il tutto, beninteso, a vantaggio del consumatore.
Nel caso del Pinot Noir 2015*, il prezzo di 27,45 dollari è dato dal costo della viticoltura e dell’uva (5,66 dollari), della paga di 5 dipendenti (2,14 dollari), dei costi di cantina (3,31 dollari), del costo delle botti di rovere francese (1,11 dollari) e di quelli di imbottigliamento, etichettatura e scatole (2,88 dollari). Il profitto lordo è pari, invece, a 12,35 dollari (il 45% del totale).
Sul sito internet – dove, per la cronaca, è in vendita pure uno Champagne Pack, contenente anche una bottiglia di Champagne Blanc de Blancs (Champagne Petit & Bajan) – sono spiegate le ragioni della scelta di vendere esclusivamente on line. Cito: “Se vendessimo vino sui canali tradizionali, attraverso distributori e negozi, il nostro vino al consumatore costerebbe almeno 3 volte il suo prezzo“.
Attenzione, campo minato. Qualcuno che voglia fare qualcosa di molto trasparente in proposito? 😉
* venduto a 100 dollari (compresa spedizione negli Stati Uniti) per confezione da 3 bottiglie.
[fonte www.winenews.it]