Sannita di nascita – da mamma lumbàrd e papà irpino – ma tifoso dell’Avellino.
Da diverso tempo esiliato per studio (una triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Giurisprudenza) e per lavoro (prima a Milano, ora a Roma).
Una vita vissuta a fissazioni.
Una vita vissuta a fissazioni.
La musica (prima): il canto, il pianoforte e gli studi di chitarra mai conclusi.
Lo sport (dopo): il calcio, un paio di stagioni da (presunto) calciatore prima di darmi all’arbitraggio, la pallavolo.
Il vino (infine?): il diploma di sommelier e queste paginette per tenere traccia di persone ed etichette.
Da 3 anni collaboro con Slow Wine, la guida vini di Slow Food.
Una buona forchetta, pure.
Una buona forchetta, pure.
Nel frattempo, ho messo su casa e famiglia, con moglie e due bimbi.