A Verduno io non ci sono mai stato in vita mia e, perciò, le poche coordinate geografiche che ho le devo (quasi) interamente a Fabio Alessandria, presente al seminario di approfondimento – evvabbè, son giusto un po’ lungo coi tempi 😉 – durante il quale ho potuto degustare in anteprima* questo vino.
E così, pur senza aver mai calpestato quelle vigne, ho scoperto che la collina di Monvigliero è «una sorta di anfiteatro naturale con esposizione a sud, forti escursioni termiche e terreni bianchi perlopiù calcarei, che si estende per circa 15 ettari nella parte nord della denominazione». Da un appezzamento di circa 2 ettari l’azienda Comm. G.B. Burlotto tira fuori questo cru di Barolo.
Poche informazioni anche dal punto di vista della tecnica produttiva: «l’uva non diraspata viene pigiata in contenitori tronco-conici, la fermentazione con macerazione a cappello sommerso si protrae per circa 2 mesi, l’affinamento avviene esclusivamente in botte grande».
Il millesimo 2009, appunto degustato en primeur, direbbero i cugini d’oltralpe, mi ha impressionato per la grande finezza dell’intero assaggio. L’approccio è quasi “in sordina” ma al naso profuma di piccoli frutti rossi e, lievemente, di tartufo; il tannino è ben levigato, il sorso è fresco e sapido, elegante e sottile, molto lungo per persistenza.
Lunga, lunga vita davanti a sé.
Comm. G.B. Burlotto
via Vittorio Emanuele, 28
12060 Verduno (CN)
tel. 0172/470122
fax 0172/470322
mail burlotto@burlotto.com
* Si trattava di un banco d’assaggio di Barolo e Barbaresco organizzato a Milano da GoWine il 21 febbraio scorso; a condurre il seminario di approfondimento c’era Massimo Zanichelli che nella foto è a destra (a sinistra, appunto, Fabio Alessandria).