Piero Verlingieri e sua moglie Mariateresa De Gennaro li avevo visti una volta soltanto, all’inaugurazione della nuova cantina a Paduli, circa un anno e mezzo fa. Da quando Mariateresa aveva poi lasciato un commento sul mio blog -si parlava, manco a dirlo, di falanghina– e mi aveva invitato a Rossovermiglio, sono passate giusto un paio di vendemmie prima che io riuscissi ad andare a trovarli. E sì che abito a Paduli pure io…
L’azienda nasce ufficialmente nel 1992, ma già da tempo la famiglia Verlingieri produceva vino, esclusivamente rosso. Di qui la scelta del nome Rossovermiglio, anche se Piero, agronomo e padulese doc, aveva deciso di impiantare soltanto varietà a bacca bianca e rigorosamente autoctone.
territorio, vigne e vini
I vigneti si estendono per 18 ettari tra Benevento (aglianico e falanghina in contrada Iettacore, quasi al confine con Pietrelcina) e Paduli (fiano e falanghina a ridosso dell’azienda, greco in contrada Pianella). Le bottiglie prodotte annualmente sono circa 40 mila, ma ci sono importanti margini di crescita, se si pensa che la maggior parte delle uve viene ancora conferita.
Le prime etichette risalgono al 2009, quelle rosse (aglianico in 3 declinazioni: rosso, spumante e rosato) sono roba ancora più recente. Molto interessante il confronto tra due millesimi del Sannio DOC Aglianico: il 2014, seppur un po’ magro sul centro bocca, mi è parso avere complessivamente più fascino del 2015 (peraltro premiato da importanti firme della critica internazionale) certamente più pieno, ma forse anche più perfettino. Gusto mio, eh! 😉
Per i bianchi, che rappresentano, appunto, il grosso della produzione, l’idea è di lavorare le uve fredde e in iper-riduzione, con prolungata permanenza sulle fecce fini e limitato uso di solforosa, così da poter ottenere vini di ottima pulizia, che possano aspirare ad una certa longevità. Qualche buona indicazione arriva dagli assaggi da vasca del millesimo 2017 di Falanghina del Sannio e Sannio DOC Fiano, con il primo -in particolare- che promette bene per scorrevolezza, nonostante «un tenore alcolico (13,8%) -giura Piero- mai visto prima da queste parti» (nel millesimo 2016, per dire, sono 12 i gradi dichiarati in etichetta).
C’è tanta voglia di fare, e lo si capisce anche dalle sperimentazioni: su tutte, un orange wine di greco che fa una settimana di macerazione sulle bucce, di cui mi riprometto di seguire l’evoluzione fino alla bottiglia e oltre.
Tanto sono a due passi da casa. 😉
Rossovermiglio
c/o Azienda Agricola Verlingieri
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