Ho di recente assistito, seppur con certo distacco, alle ansie di alcuni miei colleghi, che avrebbero presto dovuto sostenere l’esame da sommelier, venendo più volte interpellato sugli argomenti -diciamo- più gettonati.
Parlando di sapidità, ad esempio, m’è parso scontato girare un semplice consiglio per un primissimo apprezzamento della sua entità: passare la lingua sulle labbra dopo l’introduzione nel cavo orale (azz, che tecnicismo…). 😀
Agli stessi colleghi ho pensato poi, appena qualche giorno dopo, mentre bevevo questo metodo classicodi ribolla (con un 10% di riesling italico, oltre 2 anni sui lieviti) – prodotto da Slavcek, cantina della Slovenia di cui sento dire un gran bene in giro, soprattutto per la ribolla tradizionale ferma – che avrebbe ben potuto spiegare il concetto.
Tra le altre sensazioni da annotare, per la cronaca, ci sono uno) l’intensità dei profumi (pesca bianca, in primis), distintamente percepibili anche a bicchiere vuoto; due) quella che in molti ormai non si azzardano nemmeno più a definire tale, cioè la mineralità.
Buono buono, credetemi. A poco più di 20 europei in rete.