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Viktorija, parola di Slavcek

Ho di recente assistito, seppur con certo distacco, alle ansie di alcuni miei colleghi, che avrebbero presto dovuto sostenere l’esame da sommelier, venendo più volte interpellato sugli argomenti -diciamo- più gettonati.

Parlando di sapidità, ad esempio, m’è parso scontato girare un semplice consiglio per un primissimo apprezzamento della sua entità: passare la lingua sulle labbra dopo l’introduzione nel cavo orale (azz, che tecnicismo…). 😀

Viktorija, Slavcek

Agli stessi colleghi ho pensato poi, appena qualche giorno dopo, mentre bevevo questo metodo classicodi ribolla (con un 10% di riesling italico, oltre 2 anni sui lieviti) – prodotto da Slavcek, cantina della Slovenia di cui sento dire un gran bene in giro, soprattutto per la ribolla tradizionale ferma – che avrebbe ben potuto spiegare il concetto.

Tra le altre sensazioni da annotare, per la cronaca, ci sono uno) l’intensità dei profumi (pesca bianca, in primis), distintamente percepibili anche a bicchiere vuoto; due) quella che in molti ormai non si azzardano nemmeno più a definire tale, cioè la mineralità.

Buono buono, credetemi. A poco più di 20 europei in rete.

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