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Che bel vino (rosato) è il negramaro Girofle dell’Azienda Monaci

Il fatto è che non ho mai avuto molto feeling con l’acqua (nemmeno a tavola, penserete in molti)! 😀 Per questo, preferisco passare ore e ore inchiodato al lettino in spiaggia, obiettivo tintarella, salvo qualche bagnetto a mare ogni tanto, giusto per darmi tregua.

Da quando però ho cominciato a frequentare i lidi estivi con i parenti di mia moglie e i loro amici, ho anche disatteso l’altra regola ferrea delle mie vacanze: e cioè, pranzo veloce da consumare scomodamente in spiaggia e pasto completo soltanto a cena.

Continuo a pensare, invece, che si possa fare anche altro al mare (oltre al mare, dico), e non soltanto in serata. Ecco perché, dovendo trascorrere una parte delle mie vacanze estive a Sant’Isidoro, ho cercato qualche cosa da fare lì attorno. Che ci posso fare io se Copertino è proprio sulla strada per Lecce?!? 😀 Ho provato in tutti i modi a far passare la storia della gita culturale (c’ero stato una volta soltanto, senza nemmeno aver visto granché) ma Alessia non se l’è bevuta e alla fine ho dovuto ammettere che la visita programmata all’Azienda Monaci, di ritorno da Lecce, non era affatto casuale.

Qualche tweet con Stefano [qualche ora prima], il tempo di incastrare un paio di cose e – tàaa-c – eccoci arrivati a Copertino; ad accoglierci, Renata, sorella di Stefano e figlia di Severino Garofano, enologo di origini irpine (olè!) che sta al negramaro un po’ come il professore Moio all’aglianico, ecco.

Una breve visita ai vigneti per “scoprire” che il negramaro ha grappolo piccolo e compatto a differenza del primitivo (che, invece, ha forma oblunga ed è meno serrato, con un altro grappolino “satellite”); e che – sempre rispetto al primitivo – matura grosso modo 20 giorni prima e ha una foglia più piccola. Il resto del tempo lo abbiamo trascorso nella sala degustazione in compagnia di Renata che ci ha fatto incamminare lungo un bel percorso a tutto negramaro. 

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Mi scuserete se non mi soffermo sull’Eloquentia Doc Copertino 2009 (vino assolutamente lineare, sapido e fresco che fermenta e affina in vasche di cemento) o su I Censi 2011 (uvaggio di negroamaro con un piccolo saldo – circa il 10% – di malvasia nera che fa un breve affinamento di 6 mesi in botti grandi ed è più balsamico e cupo) o ancora sul vino top Le Braci 2006 Salento IGP (da uve di negramaro raccolte dopo 20 giorni di surmaturazione in pianta, che sa di liquirizia, cioccolato, frutta scura e confetture).

Vorrei parlarvi, piuttosto*, del rosato Girofle 2012 Salento IGP Negroamaro, un rosato cerasuolo dal calore piuttosto carico che fa 20 ore di macerazione sulle bucce: «il vino di una notte», ci ha detto Renata prendendo a prestito le parole del papà. M’è piaciuto molto: eleganza dei profumi di frutta, fiori e spezie (saprete già perché Girofle), sorso molto ben bilanciato tra alcol, freschezza e salinità, di grande coerenza rispetto all’impianto olfattivo. Circa 35 mila bottiglie ad un prezzo che per il privato si aggira intorno agli 8 euro sullo scaffale.

Niente male davvero. 😉

Azienda Monaci
località Tenuta Monaci
73043 Copertino (LE)
tel. +39 0832 947512
fax +39 0832 1830364
mail vini@aziendamonaci.com

* Che poi l’dea di una visita alla cantina era venuta fuori da un fugace e casuale assaggio di questo vino.

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