Se un’oretta scarsa e 8 vini sono decisamente troppo poco per cogliere la grandeur dell’intera produzione vinicola del “beau jardin” caro a Luigi XIV, non è certo difficile capire che “les grands vins d’Alsace” sono soprattutto “les blancs”, visto che pinot noir a parte – che, con tutto il rispetto, non da’ mica gli stessi grandi vini di altri distretti della Francia – non ci sono altri vitigni rossi degni di nota.
Piccola lingua di terra al confine con la Germania e terra contesa protagonista di ripetuti passaggi di mano sino al secondo dopoguerra, l’Alsazia vanta 3 appellations d’origine. L’AOC Alsace rappresenta il 74% della produzione; seguono, nell’ordine, l’AOC Cremant d’Alsace (un metodo classico con 12 mesi circa di fermentazione sur lies ottenuto da uve pinot blanc, auxerrois, riesling, pinot gris, pinot noir e chardonnay) e l’AOC Alsace Grand Cru con i suoi 51 crus (tra cui Zinkoepflé, Schlossberg, Steinert, Kanzlerberg e Rangen), a partire da uve riesling, pinot gris, muscat d’alsace e gewurztraminer, appena il 4% della produzione. Per le AOC Alsace e Alsace Grand Cru sono previste anche le menzioni Vendanges Tardives e Sélection de Grains Nobles.
Il clima della regione è fortemente caratterizzato dalla presenza della catena montuosa dei Vosges che funge da barriera di protezione dai venti freddi e dalle piogge dell’Atlantico. La poca acqua di vegetazione e le forti escursioni termiche (l’Alsazia è la regione della Francia dove piove meno -500 mm/anno- e anche la più fredda d’inverno) favoriscono una grande concentrazione aromatica. I terreni, prevalentemente esposti a est, hanno una composizione variabile: più minerali e calcareo-marnosi ai pendii dei Vosges, calcareo-pietrosi in collina e sabbioso-argillosi in pianura.
Da queste premesse è partito, appunto, il percorso condotto da Giorgio Colli con lo obiettivo di mettere a fuoco le caratteristiche principali delle uve bianche alsaziane. Ecco gli assaggi:
Sylvaner 2008, La Cave Des Vignerons De Pfaffenheim (12%)
Il colore è un paglierino scarico. Al naso non è granché intenso ma ha un’eleganza composta, di agrumi e di mela, di fiori bianchi e di erba appena tagliata. In bocca è fresco, lineare, né più né meno quello che ci si aspettava al naso.
Cremant d’Alsace Brut, Cave De Jngersheim (12%)
Sconoscesi le percentuali dell’uvaggio. Bene la spuma e l’incedere delle bollicine, anche abbastanza fini. Delicatamente intenso ma non certo di grande complessità quanto a profumi: frutta, fiori, poco altro se non qualche sfumatura di crosta. Sorso secco, impronta chiaramente agrumata che fa’ la sua figura.
Pinot Blanc 2008, Baur Jl Eguisheim (12.5%)
Tenue è il colore paglierino così come lo sono i profumi di mela, di pesca e di fiori bianchi. Le leggere sensazioni dolciastre che compaiono sia al naso che in bocca raddrizzano, in parte, un finale che fatti due conti non è proprio piacevolissimo.
Muscat d’Alsace 2008, Beck Francis Epfig (12%)
Bianco fragrante, fresco, abbastanza complesso, profuma di mandarino e fiori d’arancio. In bocca è secco, dura un po’, prevalgono gli aromi minerali su quelli fruttati e floreali.
Riesling 2007, Eckle jl. Katzenthal (12%)
Il giallo è più intenso, quasi dorato. Anche i profumi sono diversi e l’impatto è più vigoroso: sentori di pesca, frutta secca e fiori gialli, note minerali ed erbacee. Non elegantissimo, per la verità, paga forse un lieve squilibrio al naso. Ha buon corpo, sorso ricco, fresco, di buona persistenza, soprattutto di mentuccia e di limone.
Riesling 2004 Grand Cru Wiebelsberg, Domaine Gresser
Il sughero non ha retto, un vero peccato (anche perché –ahi ahi- non c’è nemmeno una bottiglia di riserva).
Pinot Gris 2008 Ginglinger, Fix Voegt (12.5%)
I profumi di frutta secca caratterizzano il bouquet dei profumi, intenso ed elegante; seguono a ruota i sentori minerali. Sorso abboccato, il finale chiude su piacevoli ritorni di mandarino, pompelmo e muschio.
Gewurztraminer 2008 Wolfberger, Euguisheim (12%)
La classica nota di litchi svetta sui profumi di rosa e menta piperita, di chiodi di garofano e cannella. Elegante, gusto pieno e perfettamente rispondente: l’allungo finale è rinvigorito da freschezza e salinità