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Sugheritivo: dammi un sughero, io ti do’ un calice di vino in omaggio (e fa’ che sia buono)

Sul pianeta chiamato “vino”, il tema caldo degli ultimi mesi sembra essere quello delle chiusure: sughero, “tappo a vite” o screw cap, tappi sintetici. E l’elenco è ancora lungo.

Ne hanno parlato in molti, e non solo sul web. Contributi interessanti, in rete, sono quelli del bravo Jacopo Cossater, che ha più volte affrontato la questione sul suo blog Enoiche Illusioni.

Contrariamente a quanto si possa pensare, il “tappo a vite” o screw cap non è soltanto una chiusura “alternativa” al sughero (che è destinato, prima o poi, a esaurirsi); secondo alcuni, infatti, consentirebbe una migliore conservazione del vino negli anni. Almeno, questa è la tesi dell’Australian Wine Research Institute che ha recentemente diffuso i risultati di un esperimento durato 125 mesi; test di cui parla questo pezzo di Alessandro Morichetti su Intravino e che avrebbe inequivocabilmente dimostrato che lo screw cap è la migliore chiusura possibile e immaginabile.

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Ma questo è un altro discorso. Di certo, il sughero è la chiusura più “naturale” oltre che, se vogliamo, “romantica”. La produzione mondiale di sughero raggiunge le 300 mila tonnellate annue e si concentra nel bacino del Mediterraneo tra il Portogallo, con il 52,5% del totale, la Spagna con il 29,5%, l’Italia con il 5,5%, seguite da Algeria, Marocco, Tunisia e Francia. L’Italia, al terzo posto tra i produttori mondiali, con 170 mila quintali di sughero prodotti all’anno, realizza circa un miliardo e mezzo di tappi di sughero. L’industria del vino è, infatti, il maggior “cliente” dell’industria del sughero e assorbe il 70% della sua produzione.

Ma il sughero, prima o poi, potrebbe finire. Di qui, il proliferare di tutta una serie di iniziative (di una avevo parlato già qui) a salvaguardia delle sugherete del Mediterraneo, promosse dagli stessi produttori nell’ambito della più ampia campagna di promozione lanciata in Italia e in altri 12 Paesi a giugno, che durerà 18 mesi.

Oggi 24 marzo toccherà a Milano. Nei locali che aderiscono all’iniziativa, i primi 100 appassionati che consegneranno un tappo di sughero, riceveranno in cambio un (non meglio precisato) calice di vino. Sperando che sia di quello buono, of course.

Staremo a vedere. Ah, i locali milanesi che partecipano al “Sugheritivo” – questo il nome dell’iniziativa – sono:
• El Beverin – Via Brera, 29;
• Noy – Via Soresina, 4;
• Caffè Savona – Via Montevideo, 4 (ang. Via Savona);
• That’s Wine – Piazza Velasca.

Buon “Sugheritivo” a tutti!

[foto tratta da www.sugheronaturale.it]

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(3) Commenti

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