Rilancio integralmente il comunicato stampa pubblicato nei giorni scorsi sul blog “In difesa dell’identità del vino Cirò” e l’appello rivolto “al Consorzio di Tutela perché fermi tutte le procedure in corso per le modifiche al disciplinare e apra un dialogo con tutti i soggetti coinvolti, per arrivare ad una soluzione condivisa“.
Le forze locali che hanno recentemente preso le difese del Cirò (quello ottenuto da uve gaglioppo in purezza o in uvaggio esclusivamente con varietà autoctone calabresi) denunciano la “frequente vinificazione di uve prodotte da vitigni diversi dal gaglioppo e dal greco bianco“, interpretando la proposta del Consorzio di allargamento della base ampelografica come una “sanatoria di evidenti situazioni di illegalità” ed esortandolo, quindi, “a farsi carico dei suoi compiti istituzionali di tutela del vino Cirò DOC e del rispetto della legalità“ e – nel caso – ad “attivare attraverso gli organi preposti le procedure per il declassamento dei vigneti o per imporre un reinnesto sui vigneti illegali“.
Nella foto – tratta dal blog http://difesaciro.blogspot.com/ – l’acrolito di Apollo Aleo (clicca sull’immagine per ulteriori informazioni)