Difficile non provare ammirazione nei confronti di chi ha saputo fare della propria passione il proprio lavoro o di chi la passione ce la mette in tutte le cose che fa. Così per Giovanni Ascione: con-terroneo, apprezzato sommelier e storico collaboratore di Duemilavini, da 3-4 vendemmie passato dall’altra parte della barricata.
Nanni Cope’ è, in pratica, il suo alter-ego. O una delle sue vite, per dirla più o meno come la scritta che appare in etichetta, appena sotto il logo (clap clap): la vita dell’appassionato degustatore – ergo, viaggiatore – che dopo tanto peregrinare è tornato dritto dritto alla terra. Alle Terre del Volturno, anzi. Da qui, infatti, arriva il Sabbie di sopra il bosco (uvaggio di aglianico, pallagrello nero e casavecchia che ha fatto il suo debutto nel 2008): settemila bottiglie e un centinaio di magnum.
Colore violaceo, di quelli che il buon Antonio Albanese, nei panni del sommelier, avrebbe sentenziato subito è giovane. Profumi di eleganti maniere: l’amarena e le fragole di bosco dominano la scena sino all’affacciarsi dei sentori terrosi e di corteccia. Certo, appaiono evidenti i segni di certa gioventù; ma il ragazzo si farà (cit). Sorso intenso, con l’acidità vibrante che addolcisce e, al tempo stesso, contiene la trama tannica. Tanto succo, la spinta sapida a dare il ritmo e l’anelito minerale sullo sfondo che ti accompagna fino alla chiusura, in allungo sulle note di erbe aromatiche e pepe nero.
Tra le bevute più interessanti di questo scorcio d’anno.